di Paolo Scalera
MILANO - Lo hanno chiamato con vari nomi, Magic Marc, Marvellous Marquez ma lui, quattro titoli iridati già al suo attivo, anche ieri sera si è schermito negando di considerarsi un superuomo. E' accaduto ieri sera, sul palco del Salone dei tessuti dove il fuoriclasse spagnolo ha ricevuto dalla rivista Motosprint l'ambito casco d'oro per il titolo mondiale recentemente conquistato con la Honda. Un premio che dal 1977 viene assegnato al numero uno della specialità. Gli ha fatto strada il suo team manager, il torinese Livio Suppo, grazie al cui intuito il colosso giapponese ha conquistato tre degli ultimi mondiali della classe regina dapprima con Casey Stoner e poi, appunto, con Marquez. «La scelta di Marc è stata semplice - ha confessato Suppo - perché già correva con la Honda e per di più con i colori del nostro sponsor principale. Eravamo tutti convinti che avesse talento, ma che vincesse subito, no, non potevamo saperlo. Ci ha sorpresi».
Tanto che dopo aver vinto all'esordio Marc Marquez si è ripetuto quest'anno con una incredibile serie di dieci Gran Premi consecutivi. E' stato allora che lo spagnolo ha scherzato «all'inizio sembrava che potessi vincerle tutte, ma io non sono né Superman né un extraterrestre. Dopo lo stop di Brno (una gomma difettosa n.d.r.) sono arrivati gli errori di Misano ed Aragon. Stavo rischiando troppo, così mi sono detto: prima vinciamo questo mondiale, poi penseremo al resto». Il resto, ora, dopo il terzo mondiale consecutivo (nel 2011 ha vinto anche in Moto2) è l'assalto al record di Mick Doohan di tredici vittorie in una stagione. Ha una sola possibilità per farcela, questo fine settimana a Valencia, nell'ultima gara della stagione. «Rischierò il cento per cento, per riuscirci tanto ormai non ho più nulla da perdere. Ma sono anche curioso di scoprire chi fra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo arriverà secondo in campionato. Secondo me sarà Vale a farcela». Un secondo posto che potrebbe cambiare in qualche modo gli equilibri all'interno della Yamaha? «Non credo le grandi case, come anche la Honda, non fanno distinzione fra i due loro piloti».
Marc ha firmato con l'HRC un ulteriore contratto biennale, al termine del quale al suo fianco potrebbe addirittura arrivare il fratello minore Alex, che a Valencia si giocherà il mondiale della Moto3 contro l'australiano Jack Miller. E c'è già chi teme che Marc sia solo l'inizio di una dinastia. «Che io sappia siamo solo due fratelli, ma per esserne sicuri dovete chiedere a mio babbo, Julià», ha motteggiato Marquez, prendendosi l'applauso della platea dove in prima fila c'era il re dei re, Sua Maestà Giacomo Agostini che dall'alto dei suoi 15 titoli iridati è venerato come un semidio. Durante la serata il 14enne Yari Montella ha ricevuto il premio Simoncelli da papà Paolo.
I CASCHI D'ORO 2014
Marc Marquez
Casco d'Oro e Top rider votato dai lettori di Motosprint
Aprilia
Casco d'Oro (titolo mondiale Superbike)
Giacomo Agostini
Casco d'Oro alla carriera
Kiara Fontanesi
Iridata motocross
Romano Fenati
Casco tricolore
Yari Montella
Casco Marco Simoncelli
Dovizioso e Iannone
Caschetto d'oro
Livio Suppo
Team manager Honda Hrc
campione del mondo MotoGP
