Lorenzo: «Rispetto Dani, ma non siamo amici»

Il campione del mondo analizza la stagione, ricorda Simoncelli e parla del futuro: vuole diventare papà

VALENCIA - «Rispetto al qualche anno fa, ora c'è molto più rispetto. Ed è meglio così, ma no, non c'è un rapporto di amicizia». E' quanto ha detto Jorge Lorenzo riferendosi a Dani Pedrosa, suo principale antagonista nel mondiale da poco concluso.
«All'inizio di quest'anno il favorito era Stoner e abbiamo lottato contro questo pronostico. Casey ha fatto un gran campionato fino all'infortunio, ma infortuni e cadute fanno parte di questo sport» ha detto in un'intervista al periodico spagnolo "XL Semanal".

UN PENSIERO PER IL SIC - Ecco perchè Lorenzo non crede che il suo connazionale Dani Pedrosa abbia avuto sfortuna. «Non ha ancora raggiunto il suo sogno di diventare campione del mondo della MotoGP», ma sta facendo «un ottimo lavoro, ha successo, denaro, ed è stato campione del mondo 250». La sfortuna vera è di chi ha perso la vita in pista, dice ancora Lorenzo che ricorda la scomparsa di Marco Simoncelli e del giapponese Tomizawa. «Sono colpi duri per tutti i piloti, eventi negativi che però mi hanno fatto maturare».

NESSUNA PAURA - Jorge sarà più maturo ma non ha perso il coraggio. «Il nostro è uno sport rischioso, ma è la nostra passione e quando scendiamo in pista non pensiamo a cosa può succedere. Certo, la paura della morte è uguale per tutti e a nessuno piacerebbe affrontare quel momento. Ma quando vai veloce la cosa migliore è sentire la moto e non pensarci».

UNA FAMIGLIA E DEI FIGLI - Magari Lorenzo non pensa al ritiro anticipato, come Stoner, per dedicarsi alla famiglia, ma al momento il suo più grande sogno è proprio «incontrare una ragazza di cui valga la pena innamorarsi e fare dei figli».

LA CRISI - Lorenzo è consapevole della crisi economica, che ha colpito anche il motociclismo. «Prima, i piloti di 125 erano pagati per gareggiare, ora, ci sono solo due o tre che stanno guadagnando e altri stanno mettendo i soldi. Qualcosa di simile accade in Moto2», sottolinea. Anche in MotoGp «i primi cinque hanno qualche difficoltà in più a trovare sponsor, siamo molto fortunati ad avere gli stipendi che abbiamo e fare il lavoro che amiamo. Se mi metto nei panni di coloro che hanno difficoltà a trovare lavoro, deve essere molto, molto difficile. Capisco che manifestano e si lamentano».

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